«Cronologicamente parlando,
i figli arrivano prima della lucidità mentale
che ci permette di accorgerci
che sono dei rompicoglioni.»
[addendum: stessa cosa dicasi per il mettere su casa con una femmina]
25 gennaio 2016 in Leggiucchiando qua e là, Magic moments, Qui non si butta via niente | Tags: uomo, donna, figli, lucidità, follia, perpetuazione della specie, rischi, pericoli, gene egoista
«Cronologicamente parlando,
i figli arrivano prima della lucidità mentale
che ci permette di accorgerci
che sono dei rompicoglioni.»
[addendum: stessa cosa dicasi per il mettere su casa con una femmina]
«Nessuno merita d'esser lodato per la sua bontà se non abbia la forza d'essere cattivo: ogni altra bontà non è il più delle volte che una pigrizia o un'impotenza della volontà.»
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13 commenti
Comments feed for this article
25 gennaio 2016 a 12:23 PM
LorenzoC
I bimbi nascono come tante lavagnine bianche e quello che c’è scritto sopra dipende dagli adulti che hanno intorno. Cronologicamente parlando forse la capacità biologica di figliare arriva prima della capacità ideale di scrivere sopra la lavagnina, capacità che sovente non si manifesta nemmeno, mai.
Non si può paragonare con mettere su casa con una femmina perché la femmina non la crei tu, non dipende da te, pre-esiste. Inoltre, in ogni momento la femmina può andare con l’idraulico e/o per la sua strada, mentre la lavagnina bianca rimane.
25 gennaio 2016 a 12:39 PM
marcoz
“dipende dagli adulti che hanno intorno”
In genere sì, però c’è anche la variabile del temperamento del soggetto da considerare. Come è capitato anche ad altri, ho cresciuto due figli maschi che, parlando di comportamenti “frizzanti”, sono sempre stati dalla nascita diversi come il giorno e la notte. E non mi pare che siano venuti su, a due anni di differenza l’uno dall’altro, in ambienti con atmosfere fondamentalmente diverse (anche se su questo aspetto è un po’ difficile pronunciarsi con sicurezza).
Certo, la femmina non la crei tu, ma sei tu a dire “sì”.
Il punto è la scelta di fare figli o di accasarsi. In un tempo remoto, l’uomo sottovalutava il rischio di essere ucciso da una fiera, pur di copulare nella boscaglia, oppure di essere pestato dal maschio alfa; oggi si sottovaluta il rompicoglionismo.
Ci va di lusso, s’intende; ed è un bene che sia così. Ma tant’è.
25 gennaio 2016 a 1:41 PM
LorenzoC
Io non intendevo dire che non esistono differenze tra individui ma che i bimbi imparano osservando gli adulti. Da cui la mela non cade tanto lontano dall’albero.
La faccenda è ancora peggiore per la femmina, infatti l’uomo non corre il rischio mentre copula nel bosco, corre il rischio andando ad ammazzare il mammuth perché se non torna a casa con la bisteccona la femmina ha il mal di testa. Il punto comunque è che il legame con la femmina è temporaneo e opzionale, quello coi figli è permanente e obbligato.
25 gennaio 2016 a 1:59 PM
marcoz
Diciamo che il rompicoglionismo è in stretta relazione con la traiettoria e i rimbalzi che fa la mela.
“Il punto comunque è che il legame con la femmina è temporaneo e opzionale, quello coi figli è permanente e obbligato.”
Beh, è obbligato (almeno, anche per me lo è) finché sono piccoli.
Sia come sia, anche io non intendevo dire che non esistono differenze tra i due rompicoglionismi: l’idem riguarda “la scelta di”.
25 gennaio 2016 a 3:07 PM
LorenzoC
Lo sai che stiamo parlando di legami filiali e familiari in un’epoca in cui si vuole legalizzare la fabbricazione di bambini più o meno come per i cani di razza? Da qualche parte c’è una incoerenza.
25 gennaio 2016 a 3:26 PM
marcoz
Perché siamo antichi.
Al netto di battute.
Io non sono contrario alla pratica in sé; purtroppo temo si stia dando un potere tecnologico in mano a persone che ne faranno un cattivo uso (e si sa che il progresso della tecnica non corrisponde a un progresso dell’uomo).
Però, va anche detto che, vedendo come certe persone crescono i figli naturali, anche la biologia è in mano a chi ne fa cattivo uso.
Insomma, non è facile decidere da che parte girarsi.
25 gennaio 2016 a 8:23 PM
S.
è la prima volta che ti sento (leggo) dubbioso…
gongolo, ma solo un po’…
addio Marcoz
kiss💋
S.ilvya
25 gennaio 2016 a 8:38 PM
marcoz
S., è che su certi temi è difficile fare previsioni attendibili, cioè se e in che misura l’innovazione tecnologica, i cambiamenti sociali saranno inequivocabilmente deleteri, autodistruttivi.
Solo di una cosa sono certo: va preservata la diversità.
Mi riferisco ovviamente alla diversità di pensiero: se sparisce questa, siamo veramente fottuti.
A-Dio
26 gennaio 2016 a 12:20 PM
LorenzoC
Quando leggo certe cose non posso che pensare che ormai siamo oltre il punto di non ritorno, non di poco.
I “cambiamenti sociali”, concetto ridicolo perché fondato sulla milionesima menzogna, cioè che questi cambiamenti siano “naturali”, “accidentali”, dovuti alle leggi della Fisica, un po’ come le stagioni o la precessione degli equinozi.
Invece no. I “cambiamenti sociali”, che già il concetto di “sociale” spalanca l’abisso del Male, sono disegnati a tavolino come le campagne di marketing, ne più ne meno. Cosi come non è per niente un caso se uscendo la mattina vedi colonne di autoveicoli fatti in un certo modo invece che un altro, allo stesso modo se vedi la gente in coda davanti ad un certo divertimentificio oppure incolonnata in una “manifestazione”, eccetera.
Solo in bambino scemo prende a martellate una bomba. Perché la bomba è costruita apposta per fare il botto.
Le faccende di cui si discute, con un’altra menzogna per cui si parla di “amore” quando invece si dovrebbe parlare di embrioni, di come si fabbricano, di come si conservano, di come si usano e di come si distruggono, sono trattate come un bambino scemo tratta la bomba, cioè nella inconsapevolezza che ci sarà il botto. Un botto inevitabile perché è nella natura del meccanismo e dei suoi componenti.
Poi uno dice “ma io non sono contrario a priori alle cose che esplodono”, grazie al cazzo, con gli esplosivi si scavano le miniere, non si ammazza la gente e basta. Ma c’è una ragione per cui non troviamo esplosivi al supermercato.
Ma si, fa niente, tanto gira e rigira tutti questi discorsi finiscono sempre nello stesso secchio, quello del “migliore dei mondi possibili”. Mai mettere in dubbio il principio fondamentale.
26 gennaio 2016 a 12:27 PM
marcoz
Quindi, “Il meccanismo evolutivo dei gruppi umani [che] si fonda sulla pressione ambientale, la necessità di cooperare e la specializzazione dei ruoli.” non è più attuale, in vigore, perché reso irrilevante da un “progetto a tavolino”?
26 gennaio 2016 a 12:45 PM
marcoz
L’amore. Sarei cauto a fare riferimenti all’amore, e magari suggerire che sussiste o no a seconda dei casi.
Per quanto un certo tipo di narrazione sul rapporto uomo/donna sia presente fin dai tempi antichi più remoti, tra i comuni mortali il concetto di coppia che si sposa “per amore” è relativamente recente; ed è, ovviamente, il risultato di un miglioramento delle condizioni economiche, e dell’emancipazione femminile.
Per secoli e secoli, le ragioni prevalenti che portavano al matrimonio relegavano l’amore a elemento di secondo piano, spesso neppure marginalmente necessario. Nei casi migliori, si trattava – soprattutto per le donne – di un modo per sfuggire a situazioni pesanti (col rischio, comunque, di cadere dalla padella alla brace).
Non dovremmo dimenticarlo.
25 gennaio 2016 a 10:51 PM
anskijeghino
Fuori tema:
ho utilizzato parte di un Tuo decisivo commento a base di clava lasciato da noialtri (Anskijeghino) per comporre un breve post, ovviamente citandoTi.
Spero non Ti dispiaccia.
Stai bene.
Ghino La Ganga
25 gennaio 2016 a 11:08 PM
marcoz
Grazie. Qui, in particolare, per quell’italianissimo “fuori tema”.