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(François de La Rochefoucauld)
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«Preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere... nella vita non c'è una trama.»
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(Philip K. Dick)
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6 commenti
Comments feed for this article
6 marzo 2013 a 12:14 AM
banditore
Ma perché, ma perché: forse che i tipografi non possono reagire al disagio di dover stampare, per contratto, un bel bestemmione? O una immagine ennesima della canizie ricorrente del berlusconi (ricordo che si scrive minuscolo perché è un insieme collettivo, come i coralli)? O ancora un manifesto contenente agghiaccianti errori di ortografia (letto fuori dal mio ufficio: “…tre giorni fa’…” – “…accellerato…”)? – Solidarizzo con i tipografi, in questo caso, ed anche coi linotipisti, coi proti e con l’impresa di pulizie di quell’ufficio che immagino – chissà perché – molto sporco.
Ma è anche vero che la “obiezione di coscienza” è uno strumento fantastico in grado di nobilitare qualunque svoglia ci arrivi per il motivo più vario. “Non lo faccio perché non voglio farlo” può portare dritti in galera, ma “non lo faccio perché la mia sensibilità religiosa” (questa è la formula magica) “me lo impedisce” rende immuni da accuse ed anzi ammanta coi riflessi di grandezze iperuranie.
Mah. Che ‘sti tipografi del malanno ci marcino un po’?
6 marzo 2013 a 12:09 PM
marcoz
Questa cosa della sensibilità religiosa – che, minchia, è sensibilità religiosa, mica una sensibilità qualsiasi – ha sinceramente rotto i coglioni (va sottolineato, tuttavia, che mi permetto di scriverlo solo perché non rischio di finire i miei giorni su di una pira).
Poi, che qualcuno ci marci, è naturale. Nel caso specifico, che so, la tipografia potrebbe essere in trattative per la produzione di un cospicuo quantitativo di stampati a carattere religioso e far finta di niente poteva costare caro; oppure una Heidelberg faceva le bizze e hanno dovuto inventarsi qualcosa per giustificare il ritardo nella consegna del giornale (da un po’ di tempo a questa parte, non si può più dare tanto facilmente colpa al rippaggio dei PDF).
6 marzo 2013 a 7:02 PM
banditore
Molto vero: “la sensibilità religiosa, mica una sensibilità qualsiasi”; insomma, per Dio siamo tutti uguali, nella misura in cui abbiamo sensibilità diverse. Dio enigmatico.
La ringrazio pure del consiglio nascosto nell’esempio tipografico: d’ora in poi, quando dovrò pagare un fornitore, ne farò una questione religiosa.
Prevedo un futuro di benessere e santità.
6 marzo 2013 a 12:19 PM
Davide
forte la svoglia
6 marzo 2013 a 12:35 PM
marcoz
Davide, sei stranquillizzante, a volte.
(ué, io non passo più dalle tue parti perché il parentado si è trasferito, ma noi si può sempre organizzare qualcosa, adesso che viene – o dovrebbe venire – bello. Fosse anche solo per mettere le gambe sotto a un tavolo.)
6 marzo 2013 a 6:31 PM
Davide
(più che svolentieri)