Capitando casualmente sul sito intrigante UCCR e scorrendo le discussioni di alcuni post, sono stato attirato dalla presenza dei due tasti in calce a ogni commento (pollice su e pollice verso), grazie ai quali qualsiasi avventore del sito può segnalare apprezzamento o contrarietà per l’opinione espressa nel commento medesimo.
Curioso di vedere quanti pollici “su” o “versi” mi sarei meritato, ho deciso di intervenire, replicando a un gentile commentatore di nome Stefano.
Devo dire, a quest’ora della mattina del 24 giugno, che quanto ne è seguito non vede un computo di pollici disastroso per il sottoscritto, considerando che giocavo fuori casa.
Insomma, ne ho prese tante, ma ne ho anche date.
Però, il motivo che mi ha spinto alla stesura di queste righe non è stato il desiderio di riportare la fredda cronologia di una performance sportiva.
In realtà, ciò che mi ha veramente colpito, e che intendo condividere con le migliaia di lettori di questo blog, è quanto ha scritto un altro commentatore, il paziente Salvatore, che è subito intervenuto dopo il mio esordio e col quale ho scambiato qualche commento.
Egli, a un certo punto, dice: “Io non ti rispetto per quello che pensi (anche perché ti avrei già mandato a quel paese per la banalità dei ragionamenti e le volute incomprensioni) ma in quanto esisti. Se esisti vuol dire che sei voluto da un Altro, per questo io ti rispetto. (grassetto mio, nda)
Che dire? Speriamo che questo Altro non cambi la Sua volontà nei miei confronti o che, in caso contrario, Salvatore non lo venga a sapere.
Chissà mai cosa potrebbe succedere, poi.

ULTIM’ORA
È con una certa amarezza che mi vedo costretto a denunciare brogli nel sistema di votazione “a colpi di pollice”: un commento assolutamente neutro, in cui correggo semplicemente il nome del destinatario di una mia precedente replica, è  stato contrassegnato con un voto negativo. Incredibile.