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27 commenti
Comments feed for this article
13 ottobre 2014 a 10:00 PM
Manlio Pittori
Ma io innanzitutto devo dire che sono fe-li-ce che marcoz abbia puntato il suo radar su mister Guzzo, che – con un simile nome – non poteva non essere l’esperto di questioni sessuali di Campari & de Maistre, punta di diamante dei blog dei – e come dovrei chiamarli? – tradizionalisti cattolici.
E poi, scusate la banalità, ma che il loro specialista in pudenda & affini si chiami Guzzo – no, dico: Guzzo! – l’ho sempre considerato un segno della suprema ironia dell’Essere Supremo, ce ne fosse mai uno.
Guzzo, Guzzo, fortissimamente Guzzo: non è un uomo, ma una dichiarazione di intenti.
E poi, grazie marcoz: la sola della famiglia me l’ero persa. Ma come si fa? Edizioni Gondolin, prefazione di – mica cazzi – Eugenia Roccella, pagine 112, euro 12 – che mi paiono tantini, per uno smilzo panflé.
La famiglia è una sola, e Guzzo è il suo profeta.
Grazie marcoz, davvero.
14 ottobre 2014 a 8:08 AM
marcoz
Se devo essere sincero, non ho puntato nulla (al sito di G.Guzzo ci sono arrivato per caso grazie a Bioetiche, e non è vero che penso che la famiglia sia sempre una fregatura; perché in alcuni casi è un affare.
Comunque comprendo il suo entusiasmo per il post, avendo una mezza idea di quella che è la sua posizione, anche se non mi spiego (molto probabilmente, per ignoranza) l'ironia sul cognome dell'autore del libro.
14 ottobre 2014 a 11:39 AM
Manlio Pittori
marcoz, che lei ci sia arrivato per caso (ipotesi che, indubbiamente, è preferibile) o per altri motivi, al teologo morale di Campari & de Maistre, sono comunque felice che l’abbia scoperto e ne abbia fatto dono al blog: molto sommessamente, credo che mister Guzzo sia antropologicamente molto interessante – a chi piace il genere, ovviamente.
La famiglia: io sono molto contento della famiglia nella quale ho la fortuna di vivere. Amo mia moglie, amo i nostri figli, mi trovo bene a casa, riusciamo a fare cose assieme e riesco anche a fare cose da solo. E’ una delle “scelte” più belle e fortunate della mia vita – probabilmente la più bella e fortunata. La famiglia, poi, è più economica e protegge di più (cit.).
Se invece penso alla mia famiglia di provenienza, credo che le avrebbe fatto bene un bella passata (& ripassata) col napalm – previo avvertimento al sottoscritto.
Il cognome dell’autore del libro: il Guzzo è “vicentino di nascita e trentino d’adozione”, si bulla sul suo sito. In entrambi i dialetti il verbo guzzare significa congiungersi carnalmente con una donna: e.g., vècia te guzzo vuole dire signora, approfitto sessualmente di te.
Il livello è, mi rendo conto, da scuola media: ma, ugualmente, che l’addetto all’ortodossia sessuale di un ritrovo di ultrà cattolici si chiami Giuliano Trombo a me, personalmente, fa ridere e riflettere.
Sono scemo? Sarò scemo, va bene.
Una curiosità: mi dice la sua mezza idea di quella che è la mia posizione riguardo al post?
Grazie.
14 ottobre 2014 a 1:14 PM
Manlio Pittori
Preciso, forse ultroneamente*, che guzzare si usa solo ed esclusivamente per i rapporti carnali tra uomo e donna in vaso debito.
Hai guzzato la Loredana? significa Hai fatto l’amore con la Loredana? – forse, meglio, Ti sei fatto la Loredana?: ma, in ogni caso, sono escluse la sodomizzazione o altre pratiche di penetrazione diverse dall’inserzione del pene nella vagina.
Inoltre è assai difficile che una donna utilizzi il verbo guzzare: è riservato, direi esclusivamente, ai maschi.
A parte la mia risalentissima fidanzata Norma, che mi diceva Dài che guzém!, cioè Forza, facciamo l’amore!.
Sì, ho avuto questo privilegio.
* Ah?
15 ottobre 2014 a 7:54 AM
marcoz
La mezza idea è una espressione bonariamente ironica sulla sua posizione critica nei confronti della religione, che emerge chiaramente dalle sue parole senza la necessità di ulteriori conferme e che le ha fatto scrivere un commento dal taglio entusiastico, almeno in apparenza.
“Sono scemo? Sarò scemo, va bene.”
Io so esserlo più di lei.
15 ottobre 2014 a 9:33 AM
Manlio Pittori
Entusiastico in apparenza, nella sostanza e pure nelle intenzioni: non per vantarmi, ma io sono un fan di pareccchia fauna di quell’orientamento, dallo straordinario Antonio Socci (il suo ultimo libro è delirante, una chicca per appassionati) alla mitica Medua Dedé*, la sessuologa di Radio Maria. Una volta le telefonai, in diretta na-zio-na-le, per chiederle se la fellatio fosse una pratica compatibile con le direttive del CCC**. Un’altra volta, per chiederle se l’obbligo di concludere il rapporto con eiaculazione in vaso debito fosse rispettato in caso di emissione di seme nella zona liminale del pertugio femmineo, di modo da ridurre le probabilità di incontro gametico.
E la sventurata rispose, sempre in diretta na-zio-na-le. Le cose che non disse…
Son soddisfazioni, per noi*** scemi.
L’impresa di cui però vado più orgoglioso è di essere riuscito, da solo contro tutti, a chiudere**** due blog cattolici, e mica due blog da poco: e solo facendo domande sulla loro religione. Ogni tanto ci penso e mi si rinforza la periclitante autostima.
Entrare nei meccanismi di funzionamento della mente cattolica***** e cercare di incepparli con una logica diversa è una delle mie passioni.
* Che non è, come il nome suggerirebbe, una lap dancer di Jesolo, ma proprio una sessuologa cattolica.
** Catechismo della Chiesa cattolica, per i non-antropologi.
*** Plurale maiestatico, stia tranquillo: non sapendo né come né quanto lei sia, come afferma, scemo, non la voglio certo accomunare nel mio personale gorgo.
**** Nel senso che hanno inibito ogni commento: ora si possono leggere gli sproloqui dei tenutari, ma non intervenire.
***** Cattolica perchè, qui e ora, sono i cattolici a rompere i coglioni: arrivassero i sikh o i figli di Allah o i raeliani, cambierebbe poco, per me.
15 ottobre 2014 a 1:54 PM
marcoz
Il Prodigioso FSM mi è testimone, lei non ha nulla da temere dai pastafariani.
15 ottobre 2014 a 8:32 AM
giovannifrancescosagredo
La compulsiva è sparita?
15 ottobre 2014 a 8:40 AM
marcoz
A chi ti riferisci?
(madonna, come sono falso)
15 ottobre 2014 a 8:58 AM
Manlio Pittori
Come Giuda, e dirle Giuda è un complimento (cit.).
15 ottobre 2014 a 9:07 AM
marcoz
Sottoscrivo.
15 ottobre 2014 a 11:04 AM
giambastasemprequa
Dice:
“Basta con la difesa ad oltranza
di fortini fatti con pezzettini di inutile orgoglio”.
Dico.
“C’hai ragio’ zio !
E’ tempo che tu ti apra e lo prenda in culo,
metaforicamente e fuor di metafora,
come dentro di te da tempo agogni
Per quanto mi riguarda, zio,
con lucida consapevolezza della realtà,
me tengo li fortini
fatti di orgoglio,
per evitare di prenderla in culo,
metaforicamente e fuor di metafora”
Datemi uno
che vi dice di avere fiducia e di aprirvi
e vi darò uno
che ve la vuole mettere in culo,
metaforicamente e fuor di metafora
(cit. Giamba)
15 ottobre 2014 a 1:50 PM
marcoz
Grazie per il contributo, egregio.
15 ottobre 2014 a 4:57 PM
Manlio Pittori
Se il buon vecchio Basaglia avesse dato un occhio qui sopra, non so mica se si sarebbe rotto tanto i coglioni. Anzi, forse avrebbe considerato una terapia a base di hazet 36 una forma ordinaria di TSO.
15 ottobre 2014 a 5:48 PM
marcoz
Sono preoccupato: dopo il suo commento, Manlio, non è arrivata la raffica di repliche del Giamba.
15 ottobre 2014 a 8:39 PM
Manlio Pittori
C’è sempre la speranza che alla terapia elettroconvulsivante abbiano associato ziprasidone, amisulpride e aripiprazolo: in questi casi, tra gli effetti (in)desiderati c’è anche il coma diabetico.
16 ottobre 2014 a 12:13 AM
marcoz
È tutto a posto, per fortuna. La bordata dell’Egregio è arrivata.
Riassumo il contenuto dei commenti:
– l’uso della battuta “con le pillole” ha fatto il suo tempo [e qui un po’ di ragione ce l’ha, ndr]
– se non è bello augurare la chemio a qualcuno, questo vale anche per il coma diabetico [il Giamba è un assiduo: sono commosso, ndr]
– la conoscenza di tanti dettagli medici è sospetta:«Tutte je l’hanno fatte poro Pittori !»
– Manlio e Marcoz sono due nickname usati dalla stessa persona
16 ottobre 2014 a 8:52 AM
Manlio Pittori
Peccato, da un certo punto di vista.
Per quanto riguarda i commenti dell’Innominabile:
– sì, è vero, ha ragione lui: le, ehm ehm, battute sulle/colle pillole hanno stufato;
– augurare la chemio a qualcuno che non ci piace non è la stessa cosa che augurare il coma diabetico a qualcuno che, oggettivamente*, riempie lo schermo di miasmatici e mefitici luoghi comuni che non hanno l’eguale nella storia della civiltà occidentale: il primo augurio è una cattiveria stupida, il secondo è un atto di giustizia;
– ma Wikipedia, ‘sto compendiato**, non l’ha mai usata? Un minuto di copiaincolla e pare che ne sai di più del primario di nefrologia;
– Ah sì? Secondo Wikipedia, si tratta di una manifestazione tipica della schizofrenia paranoide. Tocca modificare la terapia: al posto dell’amisulpride, clotiapina (120 mg al giorno per via endovenosa lenta).
* Si tratta delle medesima oggettività utilizzata per valutare la banalità delle mie, ehm ehme, battute sulle/colle pillole.
** Compendiato, s.m. Colui che, pur ambendo a divulgare coram populo le sue sedicenti opinioni per il tramite di un blog, ne viene impedito dalla mano pietosa del gestore di quest’ultimo, che si benigna di compendiarne i borborigmi per poi rilasciarli, in versione più innocua, nell’aere della rete.
15 ottobre 2014 a 6:13 PM
Top Ganz
Ma non era la mamma quella sola?
15 ottobre 2014 a 11:58 PM
marcoz
Concetto superato, per via delle tecniche mediche (trapianto di utero compreso).
16 ottobre 2014 a 3:25 PM
Top Ganz
Gia’, e’ vero. A suo tempo gia’ sviscerammo – e’ il caso di dire – la cosa.
17 ottobre 2014 a 7:58 AM
marcoz
Non faccia il frignone, Giambaegregio.
Se lei scrivesse senza ribadire lo stesso concetto in tre o più commenti consecutivi, senza partire per la tangente ogni volta e, mioddio!, senza interlineare i suoi cazzo di testi, se succedesse tutto ciò, dicevo, probabilmente non la modererei.
(una curiosità social-antropologica: in questi tempi di crisi, quanto tira il mercato delle scommesse?)
17 ottobre 2014 a 9:10 AM
marcoz
Grazie, Giambaegregio, per la visita mattutina.
Condivido con i (pochi) frequentatori di questo blog la sostanza della sua cascata di commenti, previa cancellazione delle ridondanze più ridondanti:
«…poveracci e disgraziati servi e schiavi del denaro e di che l’ha… Tutto pe nun fa vede quello che scrivo… Perché in quel che scrivo je dico che so’ dei poveracci e disgraziati… servi e schiavi del denaro e di chi ce l’ha … falle vede a tutti le cose che te scrivo merdaccia… La verità ti fa male ?… desisti da ‘sto egocentrismo ridicolo… che te fa crede che tutti vojono commenta’ sul blog tuo… Il concetto fondamentale che volevo esprimere è che n fondo i pochissimi ricchi e potenti criminali che hanno tutto il denaro e tutto il potere continuano a prosperare solo perchè ci sono dei poveracci come marcozzino e i topogonzini, nati servi e schiavi, che hanno solo il denaro come valore, che vendono vita, libertà, giustizia, dignità e felicità per quattro soldi, dek tutto ignari che, in tal guisa, al massimo possono diventa’ servi e schiavi di quelli che il denaro ce l’hanno tutto.»
[evidenziata in neretto la replica alla mia domanda “quanto tira il mercato delle scommesse?”; la risposta, in estrema sintesi, è “alla grande”]
17 ottobre 2014 a 1:14 PM
Erasmo
Si chiama lacertaggio.
17 ottobre 2014 a 1:28 PM
marcoz
Conoscendo i detentori del copyright, ho preferito non usare il termine.
17 ottobre 2014 a 2:18 PM
Erasmo
E’ autorizzato nel contratto di fiancheggiamento.
17 ottobre 2014 a 9:23 AM
marcoz
Basta così, Giambaegregio, per oggi. Non perda altro tempo.