Quando si tratta di optare tra due o più alternative, nel prendere una decisione possiamo utilizzare due differenti metodi: il giudizio per elezione o il giudizio per esclusione. Il primo criterio si concentra sui pregi, il secondo sui difetti. Succede quindi che, a seconda dell’approccio scelto e a parità di condizioni, si possa giungere a conclusioni diverse; perché “scartare non è l’immagine speculare, per così dire, il negativo, di scegliere” (Chi crediamo di essere? – M.Piattelli Palmarini).
Ma io intendo fare un passo indietro e domandare: cosa ci spinge ad adottare liberamente un approccio piuttosto che l’altro, cioè l’elezione piuttosto che l’esclusione (soprattutto se ciò avviene senza particolari tentennamenti)? Penso che le risposte possano essere due: o la presenza di un pregio talmente evidente e importante, per cui la contemporaneità di eventuali difetti diventa oggettivamente minoritaria (e viceversa); oppure l’influenza di un nostro pre-giudizio che ci spinge a ritenere un pregio decisamente più determinante di un difetto (o viceversa).
Date queste premesse, ognuno può a questo punto decidere se il caso di Eduardo Severin cade nella categoria della “ragionevole oggettività” o in quella dell'”influenza del pre-giudizio”.
Per me è la seconda che ho detto, perché credo che il libertario sia molto condizionato dall’affetto che prova per il proprio portafoglio (e dal senso di sicurezza personale che questi può dare, quando è bello gonfio).
Tuttavia, anche se ciò fosse dimostrato senza ombra di dubbio, non arriverei mai a proporre contromisure autoritarie per impedire al soggetto di realizzare il proprio sogno d’amore.
20 commenti
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22 Maggio 2012 a 1:05 PM
Arci
in poche parole, e senza tanti link che non si trovano o sono in lingua inglese, poni il dilemma: dovendo scegliere la fidanzata mi butto su quella con un bel paio di tette o scarto l’altra istruita e che sa ricamare?
Domnda retorica.
23 Maggio 2012 a 7:34 AM
marcoz
Link messo a posto, Arci.
No, i meccanismi sono diversi, quando si sceglie o si scarta. So che è poco intuitivo e che noi abbiamo la sensazione opposta, ma quando scegli una donna dalle tette grosse NON è vero che scarti una che sa ricamare, se la seconda rappresenta una possibile alternativa. Esempi sperimentali hanno individuato nelle nostre facoltà di base (strutturate a “pacchetti” col vizio del “risparmio”) una sostanziale differenza di risultati nella valutazione di uno stesso stato di cose se il compito è, appunto, scegliere o scartare.
Per il resto, la mia considerazione finale va letta in relazione al secondo link, che mi ha dato lo spunto per il post.
23 Maggio 2012 a 5:25 PM
Erasmo
L’alternativa posta nel post è troppo raffinata per me.
Aggiungo che visitare gli Stati Uniti è certamente un bella cosa: tuttavia, nessuna agenzia di viaggi propone soggiorni da 600 milioni di dollari.
23 Maggio 2012 a 10:01 PM
marcoz
Se, trasferendosi a Singapore con la cittadinanza, ne risparmierà 600, mi sa che questo significa che il “soggiorno” americano sarebbe costato di più.
23 Maggio 2012 a 11:21 PM
Erasmo
Volevo dire qualcosa del genere, ma non esattamente lo stesso. L’articolista del LA Times prospetta punizioni del tipo: tu non paghi, e noi non ti facciamo più entrare. Siccome il “non pagare” ammonterebbe a 600 milioni, penso che il sig. Severin rinuncerebbe volentieri a farsi una passeggiata sulla Fifth Ave.
24 Maggio 2012 a 6:54 PM
giovannifrancescosagredo
Credo che non sia possibile una legge “tu non paghi e io non ti faccio entrare” in un paese libero come gli USA finche’ Severin non compie un reato. Il punto e’ proprio questo: quello che Severin sta facendo e’ reato o no? Probabilmente no e allora e’ libero di farlo e di mettersi sotto la legge di Singapore, con tutto cio’ che ne consegue relativamente alle sue sicurezze economico legislativo finanziarie: cioe’, oggi quella e’ la situazione della tassazione negli USA e Singapore e lui fa una scommessa da 600 milioni (pocket moneys) che spera di vincere. Io gli auguro di vincerla ma non ne sarei molto sicuro e comunque, scusatemi, ma e’ un esoso perche’ questo e’ solo il differenziale in tasse il che significa che il suo patrimonio e’ enormemente maggiore. God bless America…
24 Maggio 2012 a 10:41 PM
Erasmo
Ci sono molti esempi di gente che si assicura legalmente cifre ingenti, mentre un elementare senso di giustizia ci dice che non dovrebbe averle. Prendiamo i finanziamenti ai partiti italiani, e proviamo a ascoltare, al riguardo, la posizione di Rosy Bindi.
25 Maggio 2012 a 11:08 AM
marcoz
Anche se la prendo larga, il mio post si aggancia principalmente a quello di Ivo Silvestro (secondo link) che mette il contrappeso di un governo autoritario/dispotico al piatto del vantaggio economico (pagare meno tasse).
La somma ingente che viene citata non dovrebbe essere determinante, se si ragiona su di un piano di principio (ritenere ammissibili oppure no limitazioni delle libertà individuali a favore di un risparmio fiscale); tuttavia, credo che 600 milioni possano far ricredere su di un sacco di questioni, soprattutto se prevediamo che tali somme ci preserveranno da eventuali pericoli (e chi non ha soldi a sufficienza per ottenere altrettanto, s’arrangi).
3 giugno 2012 a 9:20 PM
Thorgen
marcoz decadence?
4 giugno 2012 a 7:34 AM
marcoz
Il termine decadenza si riserva generalmente a qualcosa o a qualcuno che, ormai in parabola discendente, ha vissuto precedenti momenti di splendore. Mi sembra evidente che, nel mio caso, è un uso lessicale decisamente inadeguato.
4 giugno 2012 a 1:18 PM
Thorgen
Non si butti così giù, sig. marcoz: anche se in modo abbietto, anche questo blog ha avuto il suo floruit.
5 giugno 2012 a 10:32 AM
marcoz
È comprensibile che a un osservatore esterno la realtà appaia così.
5 giugno 2012 a 11:09 AM
Thorgen
Vabbè, che il sig. marcoz viva in una realtà tutta sua lo sappiamo già…
5 giugno 2012 a 11:13 AM
marcoz
Le realtà possono essere tante quanti sono i punti di vista.
5 giugno 2012 a 11:21 AM
Thorgen
Più che mai quando chi lo afferma si trova in una cella imbottita in qualche clinica psichiatrica.
6 giugno 2012 a 4:21 PM
Postoffice
Per quel che mi riguarda chi non è d’accordo con l’atteggiamento di Severin può disiscriversi da facebook. Se davvero l’indignazione fosse tanta i conti in tasca non gli tornerebbero più. Però dubito andrà a finire così. Ci si costerna ci si indigna ci si impegna ma poi si getta la spugna, sempre con gran dignità. (tutto sommato magari è un’opera più meritoria quel 20% a Singapore che il 39% negli Stati Uniti, chiamiamola anche questa redistribuzione dei beni.)
6 giugno 2012 a 4:30 PM
marcoz
Bentrovata, carissima. Rileggerti mi fa davvero piacere (almeno un post office che funziona c’è).
6 giugno 2012 a 4:36 PM
Postoffice
A quanto leggo anche a Ottawa i post offices sembrano funzionare bene, ps. a me verrebbe comodo un rene (a buon intenditore…)
6 giugno 2012 a 4:58 PM
marcoz
Sono pessimista al riguardo. Si dice che organi come reni e fegato certi individui li facciano sparire subito con del buon Chianti.
(mi auguro che la “comodità” a cui aspiri non abbia i caratteri dell’urgenza)
8 giugno 2012 a 11:12 AM
Postoffice
No, ma sono una persona previdente e un parco organi in casa era tra i miei progetti per il futuro. Peccato, spero che il chianti vada di traverso agli individui di cui sopra.